Accogliere nella Misericordia

Domenica 4 Agosto 2023

“Io vedo che, quando allargo le braccia, i muri cadono. Accoglienza vuol dire costruire
dei ponti e non dei muri”.
Con queste parole di don Andrea Gallo compiamo l’ultimo grande passo verso la Festa
della Madre della Misericordia, in questo pomeriggio di vigilia della festa, in questo anno
che segna il 190° anniversario delle apparizioni della Beata Vergine Maria, la “Signora
piangente”, qui al Chiotto di Valmala.
“Accogliere nella misericordia”… anche se è l’ultima “opera di misericordia” su cui
meditiamo, in realtà è la più fondamentale, soprattutto in questo luogo in cui questi due
termini ACCOGLIENZA e MISERICORDIA risuonano con voce potente.
Quando Gesù si dichiara, come nel Vangelo di questa domenica, “pane di vita”, si
dichiara come quel nutrimento necessario per la nostra vita, ma anche nutrimento che ci
dona la forza per compiere gesti come i suoi, gesti appunto di accoglienza nella
misericordia.
Accogliere nella misericordia potrebbe essere riassunta nell’opera di misericordia
“ospitare i senzatettto”… un’opera di misericordia quanto mai attuale, soprattutto a
livello materiale, ma sappiamo anche come, dietro ogni richiesta materiale molte volta si
nasconda una richiesta di attenzione “spirituale”… dietro la domanda esplicita di un
tetto fisico c’è sempre una richiesta, quasi una supplica, di trovare il tetto dell’affetto:
l’accoglienza dell’altro nella mia vita. Sedersi accanto ad una persona bisognosa, anche
solo di attenzione, e farle una elemosina fatta di tempo donato, ascolto, dialogo fraterno
e attento e anche ricco di compassione, sopportandola anche quando può risultare
molesta, significa dare forma, concretezza, a quel volto amorevole e misericordioso di
Colui che è Pane di vita.
Guardando a Maria, Madre della Misericordia, proponiamoci di prendere sul serio la
dimensione spirituale dell’accoglienza nella misericordia: la radice dell’ospitalità sta nel
nostro cuore, quel cuore che è stato creato da Dio per essere il tetto di quanti sono nel
bisogno. Impegniamoci a meditare e a non prendere per scontata l’idea che l’accoglienza
dell’altro nel nostro cuore è un bene inestimabile, un tetto vero, una “casa accogliente”
anche se non ha pareti, anche se non ha muri né arredamento. Quella casa come facciata
ha un volto amico che vuole il bene dell’altro.
L’interno è uno spazio dove il fratello può ristorarsi, recuperare le energie, la fiducia in se
stesso e anche il coraggio per ricominciare, nella serenità. Senza questa casa solida,
nessuna struttura in muratura potrebbe dare tutto il necessario per una serenità “sociale”.

Credo non ci sia modo migliore di concludere questo nostro cammino con uno scritto di
Mons. Tonino Bello; un pensiero che in realtà diventa una supplica alla Vergine Maria,
donna accogliente:
Santa Maria, donna accogliente, rendici capaci di gesti ospitali verso i fratelli.
Sperimentiamo tempi difficili, in cui il pericolo di essere defraudati dalla cattiveria
della gente ci fa vivere dietro porte blindate e sistemi di sicurezza. Non ci fidiamo
più l’uno dell’altro. Vediamo agguati dappertutto. Il sospetto è diventato organico
nei rapporti con il prossimo. Il terrore di essere ingannati ha preso il sopravvento
sugli istinti di solidarietà che pure ci portiamo dentro. E il cuore se ne va a pezzi,
dietro i cancelli dei nostri recinti.
Disperdi, ti preghiamo, le nostre diffidenze. Facci uscire dalla trincea degli egoismi
corporativi. Sfascia le cinture delle leghe. Allenta le nostre ermetiche chiusure nei
confronti di chi è diverso da noi. Abbatti le nostre frontiere. Quelle culturali,
prima di quelle geografiche. Queste ultime cedono ormai sotto l’urto dei popoli
“altri”, ma le prime restano tenacemente impermeabili. Visto allora che siamo
costretti ad accogliere stranieri nel corpo della nostra terra, aiutaci ad accoglierli
anche nel cuore della nostra civiltà.
Santa Maria, donna accogliente, prega per tutti noi, tu che sei per noi Madre della
Misericordia.

Parti delle riflessioni sono liberamente tratte dal libro “Nelle ferite umane la Divina Misericordia”

Lascia un commento